Impianti di riscaldamento e raffrescamento a pompa di calore

Togliere il gas metano da casa con le pompe di calore aria-aria

Le pompe di calore aria-aria sono macchine utilizzate per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti domestici e commerciali. Il loro funzionamento si basa sul principio del trasferimento di calore da una sorgente a bassa temperatura a una a temperatura più alta. Il funzionamento di una pompa di calore aria-aria si basa sull’utilizzo di un apposito gas refrigerante presente all’interno delle tubazioni e delle macchine esterna ed interne che viene compresso e fatto circolare attraverso un ciclo termodinamico. Durante il ciclo termico, il gas refrigerante assorbe il calore dall’aria esterna durante la fase di riscaldamento e lo rilascia all’interno dell’ambiente da riscaldare attravesro le unità interne (split a parete a pavimento, canalizzate, ecc…). Durante la fase di raffreddamento, il processo viene invertito e il calore dll’interno degli ambienti viene espulso all’esterno.

Pompa di calore splittata per villetta unifamiliare
Pompa di calore per villetta unifamiliare

Le pompe di calore aria-aria offrono molti vantaggi rispetto ad altri sistemi di riscaldamento e raffreddamento, sono estremamente efficienti dal punto di vista energetico, non generano calore ma lo trasferiscono da una fonte esterna all’interno e viceversa tramite il funzionamento del compressore presente nella motocondensante esterna. Inoltre, utilizzano l’aria come fonte di energia rinnovabile e sono quindi considerate più ecologiche rispetto ad altre soluzioni. Un’altra caratteristica importante delle pompe di calore aria-aria è la loro versatilità, infatti possono essere installate facilmente in nuove costruzioni o integrate in edifici esistenti, consentendo una maggiore flessibilità nell’installazione e nell’utilizzo.

In alcuni casi le pompe di calore aria-aria possono essere influenzate dalle condizioni climatiche esterne. In zone con temperature molto basse con climi rigidi, la loro efficienza in alcuni casi può diminuire, infatti è più difficile estrarre calore dall’aria esterna quando il clima è molto rigido. Nonostante questi svantaggi, le pompe di calore aria-aria rimangono una scelta assai efficiente per il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici, soprattutto in aree con climi moderati o temperati. Grazie ai numeori miglioramenti nella tecnologia e nell’efficienza energetica, si prevede che diventeranno ancora più diffuse in futuro, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale e dei costi energetici.

I maggiori produttori di pompe di calore aria-aria includono aziende molto conosciute nel settore dell’HVAC (riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria). Alcuni dei principali produttori:

Daikin è uno dei leader globali nel settore HVAC e offre una vasta gamma di pompe di calore aria-aria per uso residenziale e commerciale.

Mitsubishi Electric è un altro importante produttore di pompe di calore aria-aria. Offre soluzioni efficienti ed innovative per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti.

Panasonic e Samsung producono una varietà di apparecchiature per il riscaldamento e il raffreddamento, tra cui pompe di calore aria-aria con funzionalità avanzate e alti standard di qualità.

Carrier è una società con una lunga storia nell’industria dell’HVAC e produce pompe di calore aria-aria ad alte prestazioni per applicazioni residenziali e commerciali.

LG Electronics offre pompe di calore aria-aria con tecnologie all’avanguardia e un design innovativo, adatte per diverse esigenze di riscaldamento e raffreddamento.

Fujitsu General / Toshiba: Fujitsu General è un altro produttore importante nel settore delle pompe di calore aria-aria, offrendo soluzioni efficienti e affidabili per il comfort degli ambienti.

Le pompe di calore aria-aria possono essere utilizzate con diversi tipi di unità interne per soddisfare le esigenze specifiche di riscaldamento e raffreddamento degli ambienti.

Unità a parete: Le unità split a parete sono tra le più comuni e sono montate direttamente sulla parete dell’ambiente da riscaldare o raffreddare. Sono disponibili in diverse dimensioni e capacità e sono facili da installare. Negli ulitmi anni la principali case costruttrici hanno commercializzato anche unità interne di design, con forme e linee eleganti e smart al fine di integrarsi anche in nuovi ambienti di recente ristrutturazione.

Unità canalizzabili: Le unità canalizzabili sono progettate per essere installate all’interno dei controsoffitti o delle pareti e distribuiscono l’aria attraverso un sistema di condotti nascosti nel locale. Sono ideali per ambienti dove non si desidera avere unità a vista.

Unità a pavimento: Le unità split a pavimento sono installate sul pavimento dell’ambiente e possono essere posizionate sotto finestre o lungo le pareti. Sono disponibili in varie dimensioni e sono adatte per riscaldare o raffreddare ambienti di diverse dimensioni.

Unità a soffitto: Le unità a soffitto sono montate sul soffitto dell’ambiente e distribuiscono l’aria in modo uniforme nell’intero spazio. Sono spesso utilizzate in ambienti commerciali e industriali.

Unità a cassetta: Le unità a cassetta sono montate nel controsoffitto dell’ambiente e distribuiscono l’aria in tutte le direzioni tramite apposite bocchette. Solitamente vengono impiegate nel terziario, uffici, negozi.

Unità multi-split: Le unità multi-split consentono di collegare più unità interne a un’unica unità esterna, consentendo il riscaldamento e il raffreddamento di più ambienti contemporaneamente con un solo sistema.

Gli impianti ad espansione diretta, noti anche come DX (Direct Expansion), offrono diversi vantaggi rispetto ad altri tipi di sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC). Ecco alcuni dei principali vantaggi:

Efficienza energetica: Gli impianti DX tendono ad essere più efficienti dal punto di vista energetico rispetto ad altri sistemi HVAC, poiché eliminano la necessità di tubazioni dell’aria o dell’acqua lunghe o perdite di calore associate alla distribuzione dell’aria in ambienti estesi. Questo li rende ideali per applicazioni in cui l’efficienza energetica è una priorità.

Rapido raffreddamento o riscaldamento: Gli impianti ad espansione diretta possono raffreddare o riscaldare gli ambienti più rapidamente rispetto ad altri sistemi HVAC, poiché il refrigerante viene direttamente raffreddato o riscaldato all’interno dell’unità interna e poi distribuito nell’ambiente.

Controllo individuale delle zone: Gli impianti DX consentono il controllo individuale delle zone, il che significa che diverse parti di un edificio possono essere riscaldate o raffreddate in modo indipendente. Questo offre maggiore flessibilità e comfort agli occupanti degli ambienti.

Design flessibile: Gli impianti ad espansione diretta sono spesso più facili da progettare e installare rispetto ad altri sistemi HVAC, specialmente in edifici esistenti o in ambienti in cui lo spazio è limitato. Questo li rende una scelta assai diffusa per le ristrutturazioni o le nuove costruzioni.

Costi di manutenzione ridotti: Poiché gli impianti DX hanno meno componenti rispetto ad altri sistemi HVAC, i costi di manutenzione tendono ad essere inferiori nel lungo termine. Inoltre, i componenti chiave come compressori e condensatori sono spesso progettati per durare a lungo.

Migliore qualità dell’aria interna: Gli impianti ad espansione diretta possono essere dotati di filtri avanzati per migliorare la qualità dell’aria interna, riducendo la presenza di allergeni, polveri e altri contaminanti nell’ambiente.

I gas refrigeranti utilizzati oggi variano in base all’applicazione e alle normative ambientali vigenti.

R-410A: Questo refrigerante è diventato uno dei più comuni nell’industria HVAC dopo che il R-22 è stato progressivamente eliminato a causa delle sue proprietà dannose per l’ozono. Il R-410A è noto per le sue prestazioni efficienti ed è spesso impiegato in pompe di calore e sistemi di climatizzazione residenziali e commerciali.

R-134a: Utilizzato principalmente in sistemi di climatizzazione per autoveicoli e in alcuni elettrodomestici, il R-134a è un refrigerante non infiammabile ed è stato introdotto come alternativa al R-12, anch’esso dannoso per l’ozono.

R-32: Questo refrigerante è considerato una delle alternative più ecocompatibili al R-410A. Ha un potenziale di riscaldamento globale (GWP) inferiore rispetto al R-410A ed è utilizzato in molti sistemi di condizionamento d’aria residenziali.

R-290 (propano): R-290 è un refrigerante naturale, utilizzato principalmente in sistemi di refrigerazione domestica e commerciale. È considerato ecocompatibile perché ha un basso GWP ed è biodegradabile. Molte macchine di nuova generazione sono già in commercio e utilizzano questo gas refrigerante a basso impatto ambientale.

R-404A e R-507A: Questi refrigeranti sono comunemente utilizzati in applicazioni commerciali e industriali, come celle frigorifere e sistemi di condizionamento d’aria commerciali.

R-1234yf e R-1234ze: Questi refrigeranti sono stati sviluppati come alternativa a basso GWP per il R-134a nei sistemi di climatizzazione per autoveicoli e in altre applicazioni.

Il rendimento degli impianti ad espansione diretta dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di sistema, le condizioni di funzionamento, l’efficienza delle unità interne ed esterne, e il livello di manutenzione. Tuttavia, gli impianti ad espansione diretta tendono ad avere buoni livelli di efficienza energetica per diverse ragioni:

Rapporto di COP (Coefficient of Performance): Il COP misura l’efficienza di una pompa di calore ed è definito come il rapporto tra la quantità di calore fornita o rimossa e l’energia elettrica consumata. Gli impianti ad espansione diretta possono raggiungere COP elevati, specialmente quando operano in condizioni ottimali, come temperature moderate e carichi termici costanti.

Tecnologie avanzate: Le moderne pompe di calore ad espansione diretta sono dotate di tecnologie avanzate che ottimizzano il funzionamento del sistema, come controlli digitali, compressori inverter e ventilatori a velocità variabile. Queste caratteristiche contribuiscono a migliorare l’efficienza complessiva del sistema HVAC.

Sistemi multi-split: Gli impianti ad espansione diretta multi-split consentono di riscaldare o raffreddare più zone indipendentemente, ottimizzando l’efficienza complessiva del sistema e consentendo un controllo preciso della temperatura in diverse aree dell’edificio.

Tecnologia inverter: Gli impianti ad espansione diretta dotati di tecnologia inverter regolano la velocità del compressore in base al carico termico dell’ambiente, riducendo il consumo energetico quando la richiesta di riscaldamento o raffreddamento è bassa e migliorando l’efficienza del sistema.

Per servire più locali contemporaneamente è possibile installare sistemi Multisplit o impianti del tipo VRV (Variable Refrigerant Volume). Sono entrambi sistemi di climatizzazione che consentono di collegare più unità interne a un’unica unità esterna, ma ci sono alcune differenze importanti tra i due:

Tecnologia e Marca: VRV è un termine registrato da Daikin per descrivere la loro tecnologia di climatizzazione a volume refrigerante variabile. VRV è un tipo specifico di sistema multisplit che offre una maggiore flessibilità e controllo rispetto ai sistemi multisplit tradizionali.

Controllo della Capacità: Nei sistemi multisplit tradizionali, tutte le unità interne sono collegate a un’unica unità esterna e operano contemporaneamente alla stessa capacità, il che può portare a sprechi energetici quando alcune unità non sono in uso. Nei sistemi VRV, invece, la capacità del refrigerante può essere variata in base alle esigenze di riscaldamento e raffreddamento di ciascuna zona, consentendo un maggiore controllo e una maggiore efficienza energetica complessiva.

Lunghezza delle Tubazioni: Nei sistemi VRV, è possibile utilizzare tubazioni più lunghe tra l’unità esterna e le unità interne rispetto ai sistemi multisplit tradizionali, consentendo una maggiore flessibilità nell’installazione e consentendo di coprire distanze maggiori tra le unità interne e esterne.

Controllo Individuale: I sistemi VRV offrono un controllo più preciso della temperatura e una maggiore flessibilità nell’adattare la capacità di riscaldamento e raffreddamento alle esigenze specifiche di ciascuna zona, consentendo il funzionamento di diverse unità interne a temperature diverse contemporaneamente.

I sistemi VRF (Variable Refrigerant Flow), chiamati  anche sistemi a flusso di refrigerante variabile, sono simili ai sistemi VRV di Daikin, ma il termine “VRV” è specifico per i sistemi prodotti da Daikin, mentre “VRF” è un termine più generico utilizzato per descrivere sistemi simili prodotti da altri produttori.

Ecco alcune delle principali differenze tra i sistemi VRF e i sistemi multisplit tradizionali:

Controllo della Capacità: Nei sistemi VRF, la capacità del refrigerante può essere variata in base alle esigenze di riscaldamento e raffreddamento di ciascuna zona, consentendo un maggiore controllo e una maggiore efficienza energetica complessiva, simile ai sistemi VRV di Daikin.

Tecnologia e Marca: Come accennato, il termine “VRF” è più generico e si riferisce a sistemi a flusso di refrigerante variabile in generale, mentre “VRV” è specifico per i sistemi prodotti da Daikin.

Flessibilità nell’Installazione: I sistemi VRF offrono una maggiore flessibilità nell’installazione rispetto ai sistemi multisplit tradizionali. Possono gestire lunghezze delle tubazioni più lunghe e consentono di collegare un numero maggiore di unità interne a un’unica unità esterna.

Controllo Individuale: Come nei sistemi VRV, i sistemi VRF consentono un controllo individuale delle temperature in diverse zone, consentendo un maggiore comfort e una maggiore efficienza energetica.

Ii sistemi VRF e i sistemi VRV (Daikin) sono simili nei concetti e nelle funzionalità. Entrambi offrono un controllo avanzato della capacità del refrigerante e una maggiore flessibilità nell’installazione rispetto ai sistemi multisplit tradizionali, contribuendo a una maggiore efficienza energetica e a un comfort migliorato. La principale differenza risiede nel fatto che “VRV” è un marchio registrato di Daikin, mentre “VRF” è un termine generico utilizzato per descrivere sistemi simili prodotti da altri fabbricanti.

Ci sono diversi vantaggi nell’installare un sistema a pompa di calore rispetto a una caldaia a gas. Le pompe di calore sono generalmente più efficienti dal punto di vista energetico rispetto alle caldaie a gas. Le pompe di calore sfruttano l’energia termica disponibile nell’aria, nell’acqua o nel terreno circostanti e la trasferiscono all’interno degli edifici per riscaldarli. Le caldaie a gas, d’altra parte, bruciano il gas per generare calore, e il processo è meno efficiente. Poiché le pompe di calore utilizzano l’energia termica disponibile nell’ambiente circostante, il costo operativo può essere significativamente inferiore rispetto alle caldaie a gas, specialmente in zone con temperature moderate. Ovviamente i costi dipendono in larga parte dal mercato e dall’andamento dei prezzi di gas ed energia elettrica, per cui occorre eseguire una comparazione tra le due tipologie tenendo conto dei prezzi reali di mercato al momento. Le PdC non bruciano combustibili fossili come il gas naturale, contribuiscono a ridurre le emissioni di carbonio e altri inquinanti atmosferici associati alla combustione di combustibili fossili. Le pompe di calore possono essere utilizzate per riscaldare e raffreddare gli edifici, offrendo una soluzione di comfort tutto l’anno con un singolo sistema. Le caldaie a gas invece forniscono solo il servizio di riscaldamento invernale.

Le pompe di calore di buona marca tendono ad avere una durata più lunga rispetto alle caldaie a gas, e richiedono generalmente meno manutenzione nel corso del tempo. Le caldaie a gas possono richiedere la manutenzione regolare del bruciatore, dello scambiatore di calore e degli altri componenti.

Accesso a incentivi e sovvenzioni: In molte regioni, ci sono incentivi fiscali e sovvenzioni disponibili per l’installazione di pompe di calore ad alta efficienza energetica, che possono ridurre il costo iniziale e rendere più conveniente l’upgrade del sistema. A livello nazionale al momento le PdC sono incentivate con il Bonus Casa 50% e con l’Ecobonus 65%.

La scelta tra una pompa di calore e una caldaia dipende da diversi fattori, tra cui le condizioni climatiche locali, le esigenze di riscaldamento e raffreddamento, i costi energetici, l’accessibilità delle fonti di energia e le preferenze personali dell’utente. Tuttavia, considerando i trend attuali e futuri, ci sono alcune considerazioni importanti da tenere presente: Con l’attenzione crescente sull’ambiente e la necessità di ridurre le emissioni di carbonio, le pompe di calore sono spesso considerate una scelta più sostenibile rispetto alle caldaie a gas. Le pompe di calore utilizzano fonti di energia rinnovabile, come l’aria, l’acqua o il terreno, per il riscaldamento e il raffreddamento, riducendo così l’impatto ambientale. Le pompe di calore, se ben progettate e installate correttamente, possono offrire un’elevata efficienza energetica, riducendo i costi operativi nel lungo termine rispetto alle caldaie a gas.

Le pompe di calore stanno diventando sempre più popolari e diffuse nel mercato HVAC, soprattutto con l’avanzamento della tecnologia e la crescente consapevolezza ambientale. Molte aziende stanno investendo nella ricerca e nello sviluppo di pompe di calore più efficienti e innovative. Le pompe di calore inoltre offrono un’opportunità per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, come il gas naturale, che potrebbe diventare sempre più costoso o difficile da ottenere nel lungo termine.


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luminance risparmio energetico

Un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) è un sistema progettato per assicurare un ricambio d’aria negli ambienti interni delle nostre abitazioni o uffici in modo controllato. Un impianto VMC preleva aria dall’esterno attraverso delle prese d’aria di mandata e di ripresa, solitamente posizionate sulla facciata esterna dell’edificio o sul tetto in zone libere da agenti inquinanti o sorgenti di fumi vapori ecc…. Le prese esterne dovranno essere inoltre realizzate in modo da evitare l’ingresso diretto di pioggia, polvere o insetti.

L’aria di rinnovo prelevata viene convogliata attraverso dei condotti di adduzione all’interno dell’edificio. Questi condotti possono essere posizionati in varie aree dell’edificio per garantire un’adeguata distribuzione dell’aria pulita nei vari locali.  All’interno dell’edificio, l’aria fresca attraversa un recuperatore che può essere dotato di filtri per rimuovere particelle di polvere, polline e altre impurità presenti nell’aria esterna. L’impianto VMC estrae l’aria viziata dall’interno degli ambienti, prelevandola tramite delle bocchette di estrazione posizionate in cucine, bagni, e altre aree umide o soggette ad alte concentrazioni di inquinanti.

La ventilante presente del recuperatore crea una differenza di pressione che favorisce l’entrata dell’aria fresca e l’uscita dell’aria viziata. Questo assicura un flusso costante d’aria all’interno dell’edificio. All’interno dei sistemi di VMC, è presente un dispositivo di recupero di calore che guadagna energia termica dal flusso di aria che esce verso l’esterno. Questo dispositivo permette di scambiare il calore tra l’aria in uscita e quella in entrata, riducendo la dispersione di calore e migliorando l’efficienza energetica dell’abitazione.

Il ricambio d’aria contribuisce a mantenere un ambiente interno salubre e confortevole, riducendo la presenza di vapore d’acqua e agenti inquinanti nell’aria e prevenendo la formazione di muffe e cattivi odori. Il recuperatore è un componente importante che gestisce il flusso d’aria all’interno dell’edificio. Solitamente all’interno dell’unità principale è presente uno o più ventilatori che spingono o estraggono l’aria attraverso il sistema. Questi ventilatori possono essere di diversi tipi, come ad esempio centrifughi o assiali, solitamente inverter e possono essere regolati per adattarsi alle esigenze di ventilazione dell’edificio. L’aria che passa attraverso l’unità di ventilazione viene solitamente filtrata per rimuovere polveri, pollini, batteri e altri contaminanti presenti nell’aria esterna.

Gli scambiatori entalpici consentono di recuperare il calore dall’aria in uscita e pre-riscaldare l’aria fresca in ingresso. Questo processo aiuta a ridurre la perdita di calore e a migliorare l’efficienza energetica dell’impianto, specialmente durante i periodi invernali. Alcune unità di ventilazione possono essere dotate di sistemi di controllo dell’umidità, che regolano il livello di umidità relativa all’interno dei locali.

L’effetto di abbattimento della percentuale di umidità relativa è particolarmente utile in locali soggetti a condense e formazione di muffe. L’aria filtrata viene distribuita in modo uniforme negli ambienti interni dell’edificio attraverso dei condotti di ventilazione. Questi condotti vengono installai per garantire un’adeguata ventilazione in tutte le aree della casa, inclusi soggiorni, camere da letto, cucine e bagni. I sistemi più recenti sono dotati di sistemi di controllo automatico che regolano il flusso d’aria in base alle condizioni ambientali, come la temperatura e l’umidità, e alle esigenze degli occupanti dell’edificio.

Le bocchette o griglie di distribuzione sono aperture installate sui condotti di ventilazione all’interno delle singole stanze e locali da servire. Queste bocchette regolabili consentono di dirigere il flusso d’aria in modo da ottimizzare la distribuzione dell’aria fresca e il ricambio d’aria all’interno della stanza. Le bocchette di ventilazione possono essere montate sul soffitto, sulle pareti o sul pavimento, a seconda della struttura dell’edificio e delle preferenze dell’utente.

Le bocchette di ventilazione possono anche essere dotate di dispositivi di regolazione che consentono di pre-regolare il flusso d’aria in base alle proprie preferenze e alle esigenze di ventilazione della stanza. Questi dispositivi possono essere semplici griglie regolabili o più avanzati sistemi di regolazione del flusso d’aria controllati elettronicamente. Al fine di garantire una distribuzione uniforme dell’aria di rinnovo in tutte le stanze dell’edificio, è importante equilibrare il sistema di distribuzione dell’aria in fase di installazione. Questo processo prevede la regolazione dei flussi d’aria attraverso le diverse bocchette di ventilazione in modo da garantire che ogni stanza riceva la quantità adeguata di aria.

In commercio troviamo oramai anche numerosi tipi di sistemi di ventilazione puntuali o decentrati che vengono installati in fori perimetrali eseguiti sulle pareti esterne per l’ingresso dell’aria fresca e l’uscita dell’aria viziata. Questi sistemi possono essere utilizzati in combinazione o al posto di un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) più complesso canalizzato, a seconda delle esigenze specifiche dell’edificio e delle preferenze dell’utente. I sistemi di ventilazione puntuali possono essere integratI CON tecnologie avanzate quali i sensori di umidità o di qualità dell’aria per un controllo più preciso del sistema di ventilazione.

Il consumo energetico di un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) dipende da diversi fattori, tra cui le dimensioni dell’edificio, il tipo di sistema VMC installato, le impostazioni di funzionamento, l’efficienza energetica dell’unità di ventilazione e il grado di isolamento termico dell’edificio stesso. Il consumo energetico di un’impianto VMC dipende in larga parte dai motori elettrici che costituiscono i ventilatori che spingono l’aria fresca all’interno dell’edificio e che estraggono l’aria viziata all’esterno. In particolare Il consumo energetico può variare da poche decine di watt per gli impianti più piccoli e poco potenti, fino a diverse centinaia di watt per impianti più grandi e più potenti per grandi edifici, uffici e terziario. Gli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) possono utilizzare diversi tipi di filtri a seconda delle esigenze specifiche dell’edificio e delle condizioni ambientali:

Tipo Filtro G4: Questi sono filtri sintetici di base progettati per catturare particelle di grandi dimensioni come polvere, peli di animali e pollini. Sono efficaci nel mantenere pulita l’aria proveniente dall’esterno e proteggere l’unità di ventilazione da particelle grossolane.

Tipo Filtro F7: I filtri di classe F7 sono filtri ad alta efficienza che catturano particelle più piccole come allergeni, pollini, batteri e virus. Questi filtri offrono una migliore protezione dalla contaminazione dell’aria e contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria interna.

Tipo Filtro HEPA: Gli impianti VMC più avanzati possono essere dotati di filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air), che sono in grado di filtrare fino al 99,97% delle particelle di dimensioni fino a 0,3 micron. Questi filtri sono estremamente efficaci nel rimuovere allergeni, polveri sottili, batteri e virus.

Filtri al carbone attivo: I filtri al carbone attivo sono progettati per assorbire odori, gas nocivi e composti organici volatili (COV) presenti nell’aria. Sono particolarmente utili in ambienti con elevati livelli di inquinamento dell’aria o presenza di cattivi odori.

La rumorosità degli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) dipende da diversi fattori, dalla qualità, dalla marca e modello e dal tipo di ventilatori utilizzati, la potenza dell’unità di ventilazione, la qualità dei materiali utilizzati. In generale, gli impianti VMC moderni sono progettati per essere il più silenziosi possibile, specialmente nelle versioni di alta qualità. I fattori che influenzano la rumorosità degli impianti VMC:

Tipo di ventilante: Alcuni ventilatori sono progettati per essere più silenziosi rispetto ad altri. I ventilatori a bassa velocità inverter e ad alta efficienza sono spesso più silenziosi rispetto ai ventilatori più tradizionali ad alta velocità e settaggi fissi.

Case dell’unità di ventilazione: Gli impianti VMC di oggi sono progettati con un’attenzione particolare alla riduzione del rumore. Questo può includere l’uso di materiali fonoassorbenti e l’adozione di forme aerodinamici che riducono la turbolenza dell’aria e il rumore generato dai ventilatori.

Livello di isolamento acustico: Gli impianti VMC possono essere installati con accorgimenti per ridurre la trasmissione del rumore attraverso i condotti e le pareti dell’edificio. Questo può includere l’uso di guarnizioni acustiche, pannelli fonoassorbenti, isolanti intorno ai condotti e l’installazione di materiali isolanti acustici in genere.


Classe energetica case green: la Direttiva Europea

La classe energetica degli edifici e la nuova Direttiva Europea sulle case green.

La commissione industria del Parlamento Europeo ha approvato il 9 Febbraio 2023 la nuova Direttiva sulle case green. Il provvedimento dovrà poi essere ratificato nel mese di Marzo e approvato dal Parlamento in sessione plenaria nonché in Commissione e Consiglio Europeo. Durante questi passaggi sono attesi cambiamenti e modifiche circa l’applicazione, i tempi di adeguamento e altre questioni anche se la sostanza della direttiva pare rimarrà abbastanza simile a quella approvata di recente.

In particolare si parla di un miglioramento generalizzato delle prestazioni energetiche degli edifici, la versione attuale prevede di passare alla classe energetica E entro il 2030 e alla classe energetica D entro il 2033. L’obiettivo è ambizioso e sicuramente di difficile applicazione a meno di non prevedere adeguati incentivi di Stato per finanziare gli interventi senza che questi gravino sulle tasche dei cittadini.

La certificazione energetica degli edifici: in che classe è la mia casa?

Al momento per conoscere la classe energetica delle proprie case occorre far eseguire una procedura di calcolo standard da un certificatore energetico abilitato e farsi rilasciare l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).

La procedura prevede un sopralluogo presso l’immobile da certificare, l’acquisizione di parametri termotecnici relativi all’immobile (tipo di costruzione, tipologia di serramenti e infissi, generatore, caldaia, condizionatori presenti, eventuali isolamenti termici, fonte energetica utilizzata, e molti altri dati) e una procedura di calcolo che premette di ottenere in uscita la certificazione della classe energetica della casa.

Le linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici

Al momento in Italia la certificazione energetica degli edifici e il rilascio dell’APE sono regolati dal DM 26/6/2015 e in particolare dall’allegato 1 che stabilisce le regole per una corretta certificazione delle nostre case.

In particolare si legge che:

“Il sistema di attestazione della prestazione energetica degli immobili di cui alle presenti linee guida è volto a favorire, in coerenza con la direttiva 2010/31/UE, con i principi desumibili dal decreto legislativo e con il decreto di cui all’articolo 4, comma 1 del decreto legislativo, una applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale che consenta la valutazione e il confronto tra immobili da parte dell’utente finale. L’APE descritto nelle presenti linee guida, costituisce uno strumento di chiara e immediata comprensione per la valutazione, in relazione alla prestazione energetica dell’immobile, della convenienza economica all’acquisto e alla locazione. Costituisce altresì un efficace strumento per la valutazione della convenienza nella realizzazione di interventi di riqualificazione energetica dell’immobile stesso.”

Occorre precisare che alcune Regioni hanno emanato dei regolamenti specifici con alcune differenze rispetto alla norma nazionale, per cui ci potrebbero essere delle piccole differenze nell’applicazione delle linee guida a livello regionale.

Per quel che riguarda gli specifici impianti presenti all’interno delle abitazioni e degli edifici, il decreto specifica che:

“I servizi energetici presi in considerazione per il calcolo della prestazione energetica dell’immobile sono la climatizzazione invernale, la climatizzazione estiva, la produzione di acqua calda sanitaria, la ventilazione meccanica e, per le tipologie di edificio specificate al paragrafo 2, l’illuminazione e il trasporto di persone o cose. Il calcolo della prestazione energetica si basa sui servizi effettivamente presenti nell’edificio in oggetto, fatti salvi gli impianti di climatizzazione invernale e, nel solo settore residenziale, di produzione di acqua calda sanitaria che si considerano sempre presenti.”

Per gli edifici residenziali, ad esempio case singole o appartamenti in condominio si considerano gli impianti di riscaldamento, gli impianti di condizionamento e gli impianti per la produzione di acqua calda sanitaria (cioè l’acqua per uso comune), per i fondi commerciali e/o altri utilizzi in alcuni casi è richiesto di considerare anche l’illuminazione e il trasporto di persone o cose (ascensori, montacarichi, ecc…).

Le classi energetiche: dalla classe G alla classe A4

La vigente normativa prevede che gli edifici vengano classificati, a seguito della procedura di certificazione, in classi energetiche che vanno dalla peggiore G (maggiori emissioni di CO2) fino alla classe A4 (minori emissioni di CO2).

Le classi sono: G-F-E-D-C-B-A1-A2-A3-A4 con la possibilità in alto di essere un Edificio a Energia quasi Zero (ossia una super categoria di case che si possono definire teoricamente passive ossia che non consumano energia primaria).

“La classe energetica dell’edificio è determinata sulla base dell’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio EPgl,nren, per mezzo del confronto con una scala di classi prefissate, ognuna delle quali rappresenta un intervallo di prestazione energetica definito. La classe energetica è contrassegnata da un indicatore alfabetico in cui la lettera G rappresenta la classe caratterizzata dall’indice di prestazione più elevato (maggiori consumi energetici), mentre la lettera A rappresenta la classe con il miglior indice di prestazione (minori consumi energetici). Un indicatore numerico, affiancato alla lettera A, identificherà i livelli di prestazione energetica in ordine crescente a partire da 1 (rappresentante del più basso livello di prestazione energetica della classe A). Un apposito spazio, se barrato, indicherà che si tratta di un “Edificio a energia quasi zero” come definito dall’Allegato 1, paragrafo 3.4 del decreto requisiti minimi. In figura 1 si riporta una rappresentazione grafica della scala sopra descritta.”

Classe energetica e interventi

Quali interventi devo fare per avere una casa in classe E o in classe D ?

La risposta a questa domanda non è semplice e nemmeno immediata. Per poter portare la propria casa nelle classi più alte infatti occorre valutare con attenzione la situazione di partenza ed eseguire una diagnosi energetica o una simulazione termotecnica in cui attraverso la modellazione degli interventi di efficientamento energetico è possibile valutare la classe energetica futura dell’edificio oggetto di  intervento.

Possibili opere per l’efficientamento energetico della propria casa:

  • Isolamento termico dell’involucro opaco disperdente: cappotto termico esterno, cappotto interno, contropareti isolate, isolamento ultimo solaio, coibentazione della copertura con pannelli isolanti, isolamento verso terra, isolamento termico in intercapedine.
  • Isolamento termico dell’involucro trasparente: sostituzione di serramenti e infissi con modelli a bassa trasmittanza termica certificati per il risparmio energetico.
  • Sostituzione del generatore / caldaia e regolazione impianto termico: caldaie a condensazione, pompe di calore aria-aria o aria-acqua, sistemi ibridi caldaia e pompa di calore, sistemi di regolazione evoluti, regolazioni climatiche, valvole termostatiche, sistemi domotici, caldaie a pellet o a biomassa, scaldacqua a pompa di calore.
  • Impianti VMC: Ventilazione Meccanica Controllata, sia in versione puntuale che in versione canalizzata. (molto utile anche per il controllo dell’umidità interna e per limitare la formazione di condensa)
  • Impianti a pannelli solari fotovoltaici o termici: Installazione di pannelli solari fotovoltaici con relativo inverter e batterie di accumulo e impianti per la produzione di acqua calda da fonte rinnovabile quali i collettori solari termici e relativo sistema di accumulo.