La transizione energetica da caldaia a pompa di calore

Eliminare il gas da casa: passare dalla caldaia alla pompa di calore

Negli ultimi mesi molti nostri clienti stanno effettuando un’importante transizione energetica sostituendo la vecchia caldaia a gas con le nuove pompe di calore. Eliminare la caldaia e passare alla pompa di calore rappresenta una modifica sostanziale dell’impianto di riscaldamento e occorre valutare in maniera professionale tutte le implicazioni che possono derivare da questa importante innovazione.


Sostituisci il tuo impianto di riscaldamento alimentato dalla caldaia a gas con un nuovo impianto a pompa di calore !!!

Rivolgiti a Luminance Professional:

  1. Sopralluogo e rilievo energetico dell’edificio
  2. Valutazione dei carichi termici specifici della tua casa
  3. Calcoli termici ed eventuali interventi sull’involucro edilizio
  4. Installazione pompe di calore da parte di professionisti qualificati
  5. Gestione pratiche amministrative e burocratiche
  6. Certificazioni e pratiche per incentivi statali

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Il passaggio da un impianto di riscaldamento a gas a un impianto alimentato da pompa di calore deve essere valutato molto attentamente, in particolare occorre eseguire dei calcoli termotecnici specifici al fine di dimensionare correttamente i vari componenti. Occorre inoltre stimare quali saranno i carichi termici della vostra abitazione e accompagnare l’intervento con eventuali migliorie dell’involucro termico.

Impianto di riscaldamento con pompa di calore ad alta efficienza e impianto fotovoltaico
Impianto di riscaldamento con pompa di calore ad alta efficienza e impianto fotovoltaico

Al fine di ottimizzare i consumi e sfruttare al meglio l’impianto a pompa di calore nel periodo estivo, quando abbiamo una abbondante irraggiamento solare, possiamo installare anche un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. L’energia prodotta nei mesi estivi potrà essere utilizzata al meglio in fase di raffrescamento, con grandi risparmi in bolletta e abbattendo le emissioni di CO2.

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Ristrutturazioni e direttiva Case Green EPBD

La nuova direttiva Case Green e i possibili interventi di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni e degli edifici non residenziali

La Direttiva Case Green

Il giorno 8 Maggio 2024 è stata pubblicata in via definitiva la nuova direttiva europea EPBD, più comunemente conosciuta in Italia come la Direttiva Case Green. In realtà il testo riguarda molti argomenti assai importanti inerenti l’efficienza energetica e non solo le case o gli edifici residenziali. La direttiva Case Green UE 2024/1275 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale e gli Stati Membri avranno circa 2 anni per recepire le norme comunitarie a livello nazionale tramite leggi e decreti attuativi validi a livello nazionale.

Il testo è molto complesso e corposo, vengono trattati molti argomenti inerenti l’efficienza energetica degli edifici e la riduzione progressiva delle emissioni di CO2 fino al target finale con un parco edilizio a emissioni zero al 2050.

In sintesi possiamo evidenziare i seguenti passaggi per i prossimi anni:

  • Nuovi edifici: dal 2028 i nuovi edifici pubblici dovranno essere ad emissioni zero, dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero
  • Per gli edifici esistenti abbiamo due percorsi distinti per gli edifici residenziali e gli edifici non residenziali. In particolare per gli edifici non residenziali gli Stati membri dovranno fissare delle norme minime di prestazione energetica sulla base delle emissioni del parco edilizio al 2020 con target prefissati al 2030 e al 2033. Per gli edifici residenziali il loro consumo medio globale dovrà diminuire del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. A questo scopo dovranno essere riqualificati almeno il 55% degli edifici con le prestazioni peggiori. Quindi ad esempio per il 2030 dovremo ridurre del 16% il fabbisogno di energia globale andando a ristrutturare o riqualificare almeno il 55% degli edifici con le peggiori prestazioni energetiche. Se questo non dovesse essere sufficiente per raggiungere la quota del 16% occorrerà integrare in altro modo.
  • Esclusioni dalla Direttiva Case Green: Secondo il testo in Gazzetta dovrebbero essere esclusi i seguenti casi: edifici storici, luoghi religiosi, casette inferiori a 50 mq isolate, case per utilizzo saltuario o per vacanze estive, edifici di forze armate, e altri casi particolari.

Possibili interventi di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni.

Sono molti gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione che possiamo eseguire per migliorare la classe energetica degli edifici e la tecnologia attuale permette di intervenire in molti ambiti sia che riguardino l’involucro edilizio sia la parte degli impianti tecnologici, a titolo di esempio possiamo considerare:

  • Isolamento termico a cappotto delle pareti esterne
  • Coibentazione delle pareti esterne dall’interno
  • Sostituzione degli infissi vetusti con modelli a bassa trasmittanza termica
  • Isolamento termico della copertura, tetti con materiali isolanti
  • Isolamento termico del sottotetto e della soffitta, con materiali isolanti
  • Nel caso di rifacimento dei solai contro terra è possibile intervenire inserendo materiali isolanti al fine di ridurre le dispersioni verso il basso
  • Sostituzione dei vecchi impianti termici con impianti a bassa temperatura alimentati da pompe di calore
  • Installazione di pannelli solari fotovoltaici
  • Installazione di pannelli solari termici
  • Installazione di pompe di calore per la produzione di acqua calda sanitaria ACS in sostituzione dei vecchi boiler
  • Impianti di domotica per ottimizzare la regolazione degli impianti termici, termoregolazione evoluta
  • Sostituzione dei vecchi generatori a combustibili fossili gas gasolio gpl con pompe di calore e adeguamento dell’impianto termico

La tipologia e la normativa specifica di riferimento per l’attuazione pratica dei singoli interventi sarà comunque specificata nei Decreti Attuativi che gli Stati Membri dovranno emettere per cui sarà possibile conoscere più nello specifico la materia solo dopo la pubblicazione in Gazzetta dei vari disposti normativi dei singoli Stati.



Impianti di riscaldamento e raffrescamento a pompa di calore

Togliere il gas metano da casa con le pompe di calore aria-aria

Le pompe di calore aria-aria sono macchine utilizzate per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti domestici e commerciali. Il loro funzionamento si basa sul principio del trasferimento di calore da una sorgente a bassa temperatura a una a temperatura più alta. Il funzionamento di una pompa di calore aria-aria si basa sull’utilizzo di un apposito gas refrigerante presente all’interno delle tubazioni e delle macchine esterna ed interne che viene compresso e fatto circolare attraverso un ciclo termodinamico. Durante il ciclo termico, il gas refrigerante assorbe il calore dall’aria esterna durante la fase di riscaldamento e lo rilascia all’interno dell’ambiente da riscaldare attravesro le unità interne (split a parete a pavimento, canalizzate, ecc…). Durante la fase di raffreddamento, il processo viene invertito e il calore dll’interno degli ambienti viene espulso all’esterno.

Pompa di calore splittata per villetta unifamiliare
Pompa di calore per villetta unifamiliare

Le pompe di calore aria-aria offrono molti vantaggi rispetto ad altri sistemi di riscaldamento e raffreddamento, sono estremamente efficienti dal punto di vista energetico, non generano calore ma lo trasferiscono da una fonte esterna all’interno e viceversa tramite il funzionamento del compressore presente nella motocondensante esterna. Inoltre, utilizzano l’aria come fonte di energia rinnovabile e sono quindi considerate più ecologiche rispetto ad altre soluzioni. Un’altra caratteristica importante delle pompe di calore aria-aria è la loro versatilità, infatti possono essere installate facilmente in nuove costruzioni o integrate in edifici esistenti, consentendo una maggiore flessibilità nell’installazione e nell’utilizzo.

In alcuni casi le pompe di calore aria-aria possono essere influenzate dalle condizioni climatiche esterne. In zone con temperature molto basse con climi rigidi, la loro efficienza in alcuni casi può diminuire, infatti è più difficile estrarre calore dall’aria esterna quando il clima è molto rigido. Nonostante questi svantaggi, le pompe di calore aria-aria rimangono una scelta assai efficiente per il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici, soprattutto in aree con climi moderati o temperati. Grazie ai numeori miglioramenti nella tecnologia e nell’efficienza energetica, si prevede che diventeranno ancora più diffuse in futuro, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale e dei costi energetici.

I maggiori produttori di pompe di calore aria-aria includono aziende molto conosciute nel settore dell’HVAC (riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria). Alcuni dei principali produttori:

Daikin è uno dei leader globali nel settore HVAC e offre una vasta gamma di pompe di calore aria-aria per uso residenziale e commerciale.

Mitsubishi Electric è un altro importante produttore di pompe di calore aria-aria. Offre soluzioni efficienti ed innovative per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti.

Panasonic e Samsung producono una varietà di apparecchiature per il riscaldamento e il raffreddamento, tra cui pompe di calore aria-aria con funzionalità avanzate e alti standard di qualità.

Carrier è una società con una lunga storia nell’industria dell’HVAC e produce pompe di calore aria-aria ad alte prestazioni per applicazioni residenziali e commerciali.

LG Electronics offre pompe di calore aria-aria con tecnologie all’avanguardia e un design innovativo, adatte per diverse esigenze di riscaldamento e raffreddamento.

Fujitsu General / Toshiba: Fujitsu General è un altro produttore importante nel settore delle pompe di calore aria-aria, offrendo soluzioni efficienti e affidabili per il comfort degli ambienti.

Le pompe di calore aria-aria possono essere utilizzate con diversi tipi di unità interne per soddisfare le esigenze specifiche di riscaldamento e raffreddamento degli ambienti.

Unità a parete: Le unità split a parete sono tra le più comuni e sono montate direttamente sulla parete dell’ambiente da riscaldare o raffreddare. Sono disponibili in diverse dimensioni e capacità e sono facili da installare. Negli ulitmi anni la principali case costruttrici hanno commercializzato anche unità interne di design, con forme e linee eleganti e smart al fine di integrarsi anche in nuovi ambienti di recente ristrutturazione.

Unità canalizzabili: Le unità canalizzabili sono progettate per essere installate all’interno dei controsoffitti o delle pareti e distribuiscono l’aria attraverso un sistema di condotti nascosti nel locale. Sono ideali per ambienti dove non si desidera avere unità a vista.

Unità a pavimento: Le unità split a pavimento sono installate sul pavimento dell’ambiente e possono essere posizionate sotto finestre o lungo le pareti. Sono disponibili in varie dimensioni e sono adatte per riscaldare o raffreddare ambienti di diverse dimensioni.

Unità a soffitto: Le unità a soffitto sono montate sul soffitto dell’ambiente e distribuiscono l’aria in modo uniforme nell’intero spazio. Sono spesso utilizzate in ambienti commerciali e industriali.

Unità a cassetta: Le unità a cassetta sono montate nel controsoffitto dell’ambiente e distribuiscono l’aria in tutte le direzioni tramite apposite bocchette. Solitamente vengono impiegate nel terziario, uffici, negozi.

Unità multi-split: Le unità multi-split consentono di collegare più unità interne a un’unica unità esterna, consentendo il riscaldamento e il raffreddamento di più ambienti contemporaneamente con un solo sistema.

Gli impianti ad espansione diretta, noti anche come DX (Direct Expansion), offrono diversi vantaggi rispetto ad altri tipi di sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC). Ecco alcuni dei principali vantaggi:

Efficienza energetica: Gli impianti DX tendono ad essere più efficienti dal punto di vista energetico rispetto ad altri sistemi HVAC, poiché eliminano la necessità di tubazioni dell’aria o dell’acqua lunghe o perdite di calore associate alla distribuzione dell’aria in ambienti estesi. Questo li rende ideali per applicazioni in cui l’efficienza energetica è una priorità.

Rapido raffreddamento o riscaldamento: Gli impianti ad espansione diretta possono raffreddare o riscaldare gli ambienti più rapidamente rispetto ad altri sistemi HVAC, poiché il refrigerante viene direttamente raffreddato o riscaldato all’interno dell’unità interna e poi distribuito nell’ambiente.

Controllo individuale delle zone: Gli impianti DX consentono il controllo individuale delle zone, il che significa che diverse parti di un edificio possono essere riscaldate o raffreddate in modo indipendente. Questo offre maggiore flessibilità e comfort agli occupanti degli ambienti.

Design flessibile: Gli impianti ad espansione diretta sono spesso più facili da progettare e installare rispetto ad altri sistemi HVAC, specialmente in edifici esistenti o in ambienti in cui lo spazio è limitato. Questo li rende una scelta assai diffusa per le ristrutturazioni o le nuove costruzioni.

Costi di manutenzione ridotti: Poiché gli impianti DX hanno meno componenti rispetto ad altri sistemi HVAC, i costi di manutenzione tendono ad essere inferiori nel lungo termine. Inoltre, i componenti chiave come compressori e condensatori sono spesso progettati per durare a lungo.

Migliore qualità dell’aria interna: Gli impianti ad espansione diretta possono essere dotati di filtri avanzati per migliorare la qualità dell’aria interna, riducendo la presenza di allergeni, polveri e altri contaminanti nell’ambiente.

I gas refrigeranti utilizzati oggi variano in base all’applicazione e alle normative ambientali vigenti.

R-410A: Questo refrigerante è diventato uno dei più comuni nell’industria HVAC dopo che il R-22 è stato progressivamente eliminato a causa delle sue proprietà dannose per l’ozono. Il R-410A è noto per le sue prestazioni efficienti ed è spesso impiegato in pompe di calore e sistemi di climatizzazione residenziali e commerciali.

R-134a: Utilizzato principalmente in sistemi di climatizzazione per autoveicoli e in alcuni elettrodomestici, il R-134a è un refrigerante non infiammabile ed è stato introdotto come alternativa al R-12, anch’esso dannoso per l’ozono.

R-32: Questo refrigerante è considerato una delle alternative più ecocompatibili al R-410A. Ha un potenziale di riscaldamento globale (GWP) inferiore rispetto al R-410A ed è utilizzato in molti sistemi di condizionamento d’aria residenziali.

R-290 (propano): R-290 è un refrigerante naturale, utilizzato principalmente in sistemi di refrigerazione domestica e commerciale. È considerato ecocompatibile perché ha un basso GWP ed è biodegradabile. Molte macchine di nuova generazione sono già in commercio e utilizzano questo gas refrigerante a basso impatto ambientale.

R-404A e R-507A: Questi refrigeranti sono comunemente utilizzati in applicazioni commerciali e industriali, come celle frigorifere e sistemi di condizionamento d’aria commerciali.

R-1234yf e R-1234ze: Questi refrigeranti sono stati sviluppati come alternativa a basso GWP per il R-134a nei sistemi di climatizzazione per autoveicoli e in altre applicazioni.

Il rendimento degli impianti ad espansione diretta dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di sistema, le condizioni di funzionamento, l’efficienza delle unità interne ed esterne, e il livello di manutenzione. Tuttavia, gli impianti ad espansione diretta tendono ad avere buoni livelli di efficienza energetica per diverse ragioni:

Rapporto di COP (Coefficient of Performance): Il COP misura l’efficienza di una pompa di calore ed è definito come il rapporto tra la quantità di calore fornita o rimossa e l’energia elettrica consumata. Gli impianti ad espansione diretta possono raggiungere COP elevati, specialmente quando operano in condizioni ottimali, come temperature moderate e carichi termici costanti.

Tecnologie avanzate: Le moderne pompe di calore ad espansione diretta sono dotate di tecnologie avanzate che ottimizzano il funzionamento del sistema, come controlli digitali, compressori inverter e ventilatori a velocità variabile. Queste caratteristiche contribuiscono a migliorare l’efficienza complessiva del sistema HVAC.

Sistemi multi-split: Gli impianti ad espansione diretta multi-split consentono di riscaldare o raffreddare più zone indipendentemente, ottimizzando l’efficienza complessiva del sistema e consentendo un controllo preciso della temperatura in diverse aree dell’edificio.

Tecnologia inverter: Gli impianti ad espansione diretta dotati di tecnologia inverter regolano la velocità del compressore in base al carico termico dell’ambiente, riducendo il consumo energetico quando la richiesta di riscaldamento o raffreddamento è bassa e migliorando l’efficienza del sistema.

Per servire più locali contemporaneamente è possibile installare sistemi Multisplit o impianti del tipo VRV (Variable Refrigerant Volume). Sono entrambi sistemi di climatizzazione che consentono di collegare più unità interne a un’unica unità esterna, ma ci sono alcune differenze importanti tra i due:

Tecnologia e Marca: VRV è un termine registrato da Daikin per descrivere la loro tecnologia di climatizzazione a volume refrigerante variabile. VRV è un tipo specifico di sistema multisplit che offre una maggiore flessibilità e controllo rispetto ai sistemi multisplit tradizionali.

Controllo della Capacità: Nei sistemi multisplit tradizionali, tutte le unità interne sono collegate a un’unica unità esterna e operano contemporaneamente alla stessa capacità, il che può portare a sprechi energetici quando alcune unità non sono in uso. Nei sistemi VRV, invece, la capacità del refrigerante può essere variata in base alle esigenze di riscaldamento e raffreddamento di ciascuna zona, consentendo un maggiore controllo e una maggiore efficienza energetica complessiva.

Lunghezza delle Tubazioni: Nei sistemi VRV, è possibile utilizzare tubazioni più lunghe tra l’unità esterna e le unità interne rispetto ai sistemi multisplit tradizionali, consentendo una maggiore flessibilità nell’installazione e consentendo di coprire distanze maggiori tra le unità interne e esterne.

Controllo Individuale: I sistemi VRV offrono un controllo più preciso della temperatura e una maggiore flessibilità nell’adattare la capacità di riscaldamento e raffreddamento alle esigenze specifiche di ciascuna zona, consentendo il funzionamento di diverse unità interne a temperature diverse contemporaneamente.

I sistemi VRF (Variable Refrigerant Flow), chiamati  anche sistemi a flusso di refrigerante variabile, sono simili ai sistemi VRV di Daikin, ma il termine “VRV” è specifico per i sistemi prodotti da Daikin, mentre “VRF” è un termine più generico utilizzato per descrivere sistemi simili prodotti da altri produttori.

Ecco alcune delle principali differenze tra i sistemi VRF e i sistemi multisplit tradizionali:

Controllo della Capacità: Nei sistemi VRF, la capacità del refrigerante può essere variata in base alle esigenze di riscaldamento e raffreddamento di ciascuna zona, consentendo un maggiore controllo e una maggiore efficienza energetica complessiva, simile ai sistemi VRV di Daikin.

Tecnologia e Marca: Come accennato, il termine “VRF” è più generico e si riferisce a sistemi a flusso di refrigerante variabile in generale, mentre “VRV” è specifico per i sistemi prodotti da Daikin.

Flessibilità nell’Installazione: I sistemi VRF offrono una maggiore flessibilità nell’installazione rispetto ai sistemi multisplit tradizionali. Possono gestire lunghezze delle tubazioni più lunghe e consentono di collegare un numero maggiore di unità interne a un’unica unità esterna.

Controllo Individuale: Come nei sistemi VRV, i sistemi VRF consentono un controllo individuale delle temperature in diverse zone, consentendo un maggiore comfort e una maggiore efficienza energetica.

Ii sistemi VRF e i sistemi VRV (Daikin) sono simili nei concetti e nelle funzionalità. Entrambi offrono un controllo avanzato della capacità del refrigerante e una maggiore flessibilità nell’installazione rispetto ai sistemi multisplit tradizionali, contribuendo a una maggiore efficienza energetica e a un comfort migliorato. La principale differenza risiede nel fatto che “VRV” è un marchio registrato di Daikin, mentre “VRF” è un termine generico utilizzato per descrivere sistemi simili prodotti da altri fabbricanti.

Ci sono diversi vantaggi nell’installare un sistema a pompa di calore rispetto a una caldaia a gas. Le pompe di calore sono generalmente più efficienti dal punto di vista energetico rispetto alle caldaie a gas. Le pompe di calore sfruttano l’energia termica disponibile nell’aria, nell’acqua o nel terreno circostanti e la trasferiscono all’interno degli edifici per riscaldarli. Le caldaie a gas, d’altra parte, bruciano il gas per generare calore, e il processo è meno efficiente. Poiché le pompe di calore utilizzano l’energia termica disponibile nell’ambiente circostante, il costo operativo può essere significativamente inferiore rispetto alle caldaie a gas, specialmente in zone con temperature moderate. Ovviamente i costi dipendono in larga parte dal mercato e dall’andamento dei prezzi di gas ed energia elettrica, per cui occorre eseguire una comparazione tra le due tipologie tenendo conto dei prezzi reali di mercato al momento. Le PdC non bruciano combustibili fossili come il gas naturale, contribuiscono a ridurre le emissioni di carbonio e altri inquinanti atmosferici associati alla combustione di combustibili fossili. Le pompe di calore possono essere utilizzate per riscaldare e raffreddare gli edifici, offrendo una soluzione di comfort tutto l’anno con un singolo sistema. Le caldaie a gas invece forniscono solo il servizio di riscaldamento invernale.

Le pompe di calore di buona marca tendono ad avere una durata più lunga rispetto alle caldaie a gas, e richiedono generalmente meno manutenzione nel corso del tempo. Le caldaie a gas possono richiedere la manutenzione regolare del bruciatore, dello scambiatore di calore e degli altri componenti.

Accesso a incentivi e sovvenzioni: In molte regioni, ci sono incentivi fiscali e sovvenzioni disponibili per l’installazione di pompe di calore ad alta efficienza energetica, che possono ridurre il costo iniziale e rendere più conveniente l’upgrade del sistema. A livello nazionale al momento le PdC sono incentivate con il Bonus Casa 50% e con l’Ecobonus 65%.

La scelta tra una pompa di calore e una caldaia dipende da diversi fattori, tra cui le condizioni climatiche locali, le esigenze di riscaldamento e raffreddamento, i costi energetici, l’accessibilità delle fonti di energia e le preferenze personali dell’utente. Tuttavia, considerando i trend attuali e futuri, ci sono alcune considerazioni importanti da tenere presente: Con l’attenzione crescente sull’ambiente e la necessità di ridurre le emissioni di carbonio, le pompe di calore sono spesso considerate una scelta più sostenibile rispetto alle caldaie a gas. Le pompe di calore utilizzano fonti di energia rinnovabile, come l’aria, l’acqua o il terreno, per il riscaldamento e il raffreddamento, riducendo così l’impatto ambientale. Le pompe di calore, se ben progettate e installate correttamente, possono offrire un’elevata efficienza energetica, riducendo i costi operativi nel lungo termine rispetto alle caldaie a gas.

Le pompe di calore stanno diventando sempre più popolari e diffuse nel mercato HVAC, soprattutto con l’avanzamento della tecnologia e la crescente consapevolezza ambientale. Molte aziende stanno investendo nella ricerca e nello sviluppo di pompe di calore più efficienti e innovative. Le pompe di calore inoltre offrono un’opportunità per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, come il gas naturale, che potrebbe diventare sempre più costoso o difficile da ottenere nel lungo termine.


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Alta Efficienza Energetica: Le pompe di calore utilizzano energia rinnovabile dall’aria circostante per riscaldare e raffreddare la tua casa o la tua azienda, riducendo al minimo l’impatto ambientale e i costi energetici.

Risparmio a Lungo Termine: Grazie alla loro elevata efficienza energetica, gli impianti a pompa di calore ti permettono di risparmiare sui costi energetici nel lungo termine, riducendo la bolletta elettrica e contribuendo alla sostenibilità del pianeta.

 Comfort Tutto l’Anno: Dimentica il bisogno di avere un sistema di riscaldamento e uno di raffreddamento separati! Le pompe di calore offrono comfort tutto l’anno, mantenendo la tua casa calda d’inverno e fresca d’estate.

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luminance risparmio energetico

Un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) è un sistema progettato per assicurare un ricambio d’aria negli ambienti interni delle nostre abitazioni o uffici in modo controllato. Un impianto VMC preleva aria dall’esterno attraverso delle prese d’aria di mandata e di ripresa, solitamente posizionate sulla facciata esterna dell’edificio o sul tetto in zone libere da agenti inquinanti o sorgenti di fumi vapori ecc…. Le prese esterne dovranno essere inoltre realizzate in modo da evitare l’ingresso diretto di pioggia, polvere o insetti.

L’aria di rinnovo prelevata viene convogliata attraverso dei condotti di adduzione all’interno dell’edificio. Questi condotti possono essere posizionati in varie aree dell’edificio per garantire un’adeguata distribuzione dell’aria pulita nei vari locali.  All’interno dell’edificio, l’aria fresca attraversa un recuperatore che può essere dotato di filtri per rimuovere particelle di polvere, polline e altre impurità presenti nell’aria esterna. L’impianto VMC estrae l’aria viziata dall’interno degli ambienti, prelevandola tramite delle bocchette di estrazione posizionate in cucine, bagni, e altre aree umide o soggette ad alte concentrazioni di inquinanti.

La ventilante presente del recuperatore crea una differenza di pressione che favorisce l’entrata dell’aria fresca e l’uscita dell’aria viziata. Questo assicura un flusso costante d’aria all’interno dell’edificio. All’interno dei sistemi di VMC, è presente un dispositivo di recupero di calore che guadagna energia termica dal flusso di aria che esce verso l’esterno. Questo dispositivo permette di scambiare il calore tra l’aria in uscita e quella in entrata, riducendo la dispersione di calore e migliorando l’efficienza energetica dell’abitazione.

Il ricambio d’aria contribuisce a mantenere un ambiente interno salubre e confortevole, riducendo la presenza di vapore d’acqua e agenti inquinanti nell’aria e prevenendo la formazione di muffe e cattivi odori. Il recuperatore è un componente importante che gestisce il flusso d’aria all’interno dell’edificio. Solitamente all’interno dell’unità principale è presente uno o più ventilatori che spingono o estraggono l’aria attraverso il sistema. Questi ventilatori possono essere di diversi tipi, come ad esempio centrifughi o assiali, solitamente inverter e possono essere regolati per adattarsi alle esigenze di ventilazione dell’edificio. L’aria che passa attraverso l’unità di ventilazione viene solitamente filtrata per rimuovere polveri, pollini, batteri e altri contaminanti presenti nell’aria esterna.

Gli scambiatori entalpici consentono di recuperare il calore dall’aria in uscita e pre-riscaldare l’aria fresca in ingresso. Questo processo aiuta a ridurre la perdita di calore e a migliorare l’efficienza energetica dell’impianto, specialmente durante i periodi invernali. Alcune unità di ventilazione possono essere dotate di sistemi di controllo dell’umidità, che regolano il livello di umidità relativa all’interno dei locali.

L’effetto di abbattimento della percentuale di umidità relativa è particolarmente utile in locali soggetti a condense e formazione di muffe. L’aria filtrata viene distribuita in modo uniforme negli ambienti interni dell’edificio attraverso dei condotti di ventilazione. Questi condotti vengono installai per garantire un’adeguata ventilazione in tutte le aree della casa, inclusi soggiorni, camere da letto, cucine e bagni. I sistemi più recenti sono dotati di sistemi di controllo automatico che regolano il flusso d’aria in base alle condizioni ambientali, come la temperatura e l’umidità, e alle esigenze degli occupanti dell’edificio.

Le bocchette o griglie di distribuzione sono aperture installate sui condotti di ventilazione all’interno delle singole stanze e locali da servire. Queste bocchette regolabili consentono di dirigere il flusso d’aria in modo da ottimizzare la distribuzione dell’aria fresca e il ricambio d’aria all’interno della stanza. Le bocchette di ventilazione possono essere montate sul soffitto, sulle pareti o sul pavimento, a seconda della struttura dell’edificio e delle preferenze dell’utente.

Le bocchette di ventilazione possono anche essere dotate di dispositivi di regolazione che consentono di pre-regolare il flusso d’aria in base alle proprie preferenze e alle esigenze di ventilazione della stanza. Questi dispositivi possono essere semplici griglie regolabili o più avanzati sistemi di regolazione del flusso d’aria controllati elettronicamente. Al fine di garantire una distribuzione uniforme dell’aria di rinnovo in tutte le stanze dell’edificio, è importante equilibrare il sistema di distribuzione dell’aria in fase di installazione. Questo processo prevede la regolazione dei flussi d’aria attraverso le diverse bocchette di ventilazione in modo da garantire che ogni stanza riceva la quantità adeguata di aria.

In commercio troviamo oramai anche numerosi tipi di sistemi di ventilazione puntuali o decentrati che vengono installati in fori perimetrali eseguiti sulle pareti esterne per l’ingresso dell’aria fresca e l’uscita dell’aria viziata. Questi sistemi possono essere utilizzati in combinazione o al posto di un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) più complesso canalizzato, a seconda delle esigenze specifiche dell’edificio e delle preferenze dell’utente. I sistemi di ventilazione puntuali possono essere integratI CON tecnologie avanzate quali i sensori di umidità o di qualità dell’aria per un controllo più preciso del sistema di ventilazione.

Il consumo energetico di un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) dipende da diversi fattori, tra cui le dimensioni dell’edificio, il tipo di sistema VMC installato, le impostazioni di funzionamento, l’efficienza energetica dell’unità di ventilazione e il grado di isolamento termico dell’edificio stesso. Il consumo energetico di un’impianto VMC dipende in larga parte dai motori elettrici che costituiscono i ventilatori che spingono l’aria fresca all’interno dell’edificio e che estraggono l’aria viziata all’esterno. In particolare Il consumo energetico può variare da poche decine di watt per gli impianti più piccoli e poco potenti, fino a diverse centinaia di watt per impianti più grandi e più potenti per grandi edifici, uffici e terziario. Gli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) possono utilizzare diversi tipi di filtri a seconda delle esigenze specifiche dell’edificio e delle condizioni ambientali:

Tipo Filtro G4: Questi sono filtri sintetici di base progettati per catturare particelle di grandi dimensioni come polvere, peli di animali e pollini. Sono efficaci nel mantenere pulita l’aria proveniente dall’esterno e proteggere l’unità di ventilazione da particelle grossolane.

Tipo Filtro F7: I filtri di classe F7 sono filtri ad alta efficienza che catturano particelle più piccole come allergeni, pollini, batteri e virus. Questi filtri offrono una migliore protezione dalla contaminazione dell’aria e contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria interna.

Tipo Filtro HEPA: Gli impianti VMC più avanzati possono essere dotati di filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air), che sono in grado di filtrare fino al 99,97% delle particelle di dimensioni fino a 0,3 micron. Questi filtri sono estremamente efficaci nel rimuovere allergeni, polveri sottili, batteri e virus.

Filtri al carbone attivo: I filtri al carbone attivo sono progettati per assorbire odori, gas nocivi e composti organici volatili (COV) presenti nell’aria. Sono particolarmente utili in ambienti con elevati livelli di inquinamento dell’aria o presenza di cattivi odori.

La rumorosità degli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) dipende da diversi fattori, dalla qualità, dalla marca e modello e dal tipo di ventilatori utilizzati, la potenza dell’unità di ventilazione, la qualità dei materiali utilizzati. In generale, gli impianti VMC moderni sono progettati per essere il più silenziosi possibile, specialmente nelle versioni di alta qualità. I fattori che influenzano la rumorosità degli impianti VMC:

Tipo di ventilante: Alcuni ventilatori sono progettati per essere più silenziosi rispetto ad altri. I ventilatori a bassa velocità inverter e ad alta efficienza sono spesso più silenziosi rispetto ai ventilatori più tradizionali ad alta velocità e settaggi fissi.

Case dell’unità di ventilazione: Gli impianti VMC di oggi sono progettati con un’attenzione particolare alla riduzione del rumore. Questo può includere l’uso di materiali fonoassorbenti e l’adozione di forme aerodinamici che riducono la turbolenza dell’aria e il rumore generato dai ventilatori.

Livello di isolamento acustico: Gli impianti VMC possono essere installati con accorgimenti per ridurre la trasmissione del rumore attraverso i condotti e le pareti dell’edificio. Questo può includere l’uso di guarnizioni acustiche, pannelli fonoassorbenti, isolanti intorno ai condotti e l’installazione di materiali isolanti acustici in genere.


Incentivi e detrazioni per i nuovi infissi

Incentivi e detrazioni per la sostituzione degli infissi

La maggior parte degli immobili in Italia sono stati costruiti negli anni passati con criteri e metodi che non tenevano conto delle problematiche legate al risparmio energetico. (involucro con alte dispersioni, infissi semplici con vetro singolo, infissi non a taglio termico, impianti non efficienti con alti consumi e scarsi rendimenti, tubazioni non isolate, combustibili costosi, a volte troviamo ancora caldaie a GPL oppure a gasolio, ponti termici non corretti, materiali non adeguati, ecc…

Infissi certificati a taglio termico per incentivi ecobonus

Negli anni passati infatti, anni 70-80, l’approvvigionamento e il costo dell’energia non rappresentavano un problema e le tecniche costruttive non erano pensate per l’efficienza energetica. Il risultato è purtroppo un parco edilizio assai energivoro e la cui prima prerogativa è lo spreco di energia e le elevate emissioni di gas serra CO2. L’attuale situazione, oltre a comportare grandi costi di gestione con bollette del gas care e assai costose per i proprietari degli immobili, contribuisce in maniera drammatica all’emissione di gas serra in atmosfera responsabile dei drammatici cambiamenti climatici a cui noi stiamo assistendo in questi anni.

La parola d’ordine è quindi: risparmio energetico. Ogni intervento sugli immobili esistenti dovrebbe essere accompagnato da miglioramenti e ristrutturazioni efficienti da un punto di vista energetico.

Attraverso i vecchi infissi esistenti negli attuali edifici avviene un passaggio di energia termica tra interno ed esterno che porta a una grande dispersione di calore durante la stagione invernale. La caldaia che riscalda le nostre cose o i nostri ambienti di lavoro, lavorerà quindi e consumerà gas o gasolio, in parte anche per alimentare questa “fuga” di energia verso l’esterno.

Parte dell’energia consumata se ne andrà via attraverso i nostri vecchi infissi non coibentati e molto spesso in cattive condizioni con spifferi, parti poco allineate e materiali e vetri ad alta trasmittanza termica. Tutto questo spreco lo ritroviamo poi in bolletta, con costi alti e spese per il riscaldamento altissime.

Al momento è possibile sostituire i vecchi infissi con modelli nuovi a taglio termico e bassa trasmittanza termica usufruendo degli incentivi statali per il risparmio energetico (detrazioni 50%, Ecobonus e incentivi 50% Bonus Casa). L’incentivo è stato introdotto per favorire il risparmio energetico in ambito edilizio riqualificando gli infissi presenti con modelli nuovi che potranno essere in alluminio, PVC, legno o altro materiale ma che presentano valori di trasmittanza termica inferiori a quelli fissati dalla normativa.

Per usufruire dell’incentivo occorre acquistare ed installare infissi certificati, eseguire il pagamento con apposito bonifico bancario (attenzione a utilizzare il bonifico corretto, diverso da quello per ristrutturazioni semplici), entro 90 giorni dalla messa in opera occorre inviare una pratica all’ ENEA (si consiglia di rivolgersi a uno studio tecnico o termotecnico) e conservare tutta la documentazione e la ricevuta dell’invio stesso.

Per acquistare e installare gli infissi rivolgetevi ai nostri esperti energetici di zona (Firenze Prato Pistoia) per verificare se le caratteristiche sono compatibili con quanto richiesto dalla normativa, in particolare a seconda delle zone vi sono dei limiti di trasmittanza termica massima ammessa che devono essere rispettati, pena la decadenza dell’incentivo del 50%. I nostri fornitori sono operatori esperti del settore che vi guideranno nella riqualificazione energetica dei serramenti con professionalità.

Attenzione: i nuovi infissi sono caratterizzati da taglio termico e bassa trasmittanza, quindi presentano una bassa permeabilità all’aria. Nei mesi invernali si raccomanda di effettuare frequenti ed efficaci ricambi d’aria al fine di ridurre la percentuale di umidità interna, principale causa di formazione di condensa e muffe.

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Detrazioni per pannelli solari

Incentivi Ecobonus 65% detrazioni per pannelli solari termici

pannelli solari termici vengono utilizzati per la produzione di acqua calda utilizzando l’energia rinnovabile fornita dal sole. Esistono principalmente due tipologie di pannelli, quelli piani e quelli a tubi sottovuoto. Solitamente l’installazione di questo tipo di impianti prevede la messa in opera di uno o più pannelli solari, un bollitore o accumulo solare e una serie di componenti per la circolazione forzata o naturale del fluido termo vettore che scorre nelle tubazioni che collegano i pannelli al bollitore solare.

Pannelli solari termici a tubi sottovuoto

Da alcuni anni sono stati introdotti degli incentivi statali per l’installazione di questo tipo di impianti sotto forma di detrazioni fiscali per risparmio energetico con una aliquota pari al 65% della spesa sostenuta. In particolare ad oggi la normativa prevede che l’incentivo venga spalmato su 10 anni con rispettive 10 quote di pari importo.

In particolare in base al comma 346 della legge finanziaria del 2007 e sue successive modifiche e integrazioni (proroghe) vengono incentivati i pannelli solari dedicati alla produzione di acqua calda in edifici residenziali e industriali nonché per piscine, scuole e case di cura.

Tra le caratteristiche tecniche che vengono richieste vi sono:

  • I componenti dell’impianto quali bollitori e i pannelli solari devono essere garantiti per almeno 5 anni mentre gli accessori e i componenti elettrici devono avere una garanzia di 2 anni.
  • I pannelli solari devono essere certificati in base a precise norme tecniche internazionali e l’impianto deve essere installato in conformità ai manuali tecnici forniti dal costruttore. Occorre quindi che il fornitore produca anche la necessaria documentazione tecnica e tutte le certificazioni che vengono richieste appositamente per l’ecobonus.

I pannelli solari termici godono dell’incentivo fiscale per il risparmio energetico sia che vengano installati per la sola produzione di acqua calda sanitaria (ACS) sia che vengano utilizzati per integrare l’impianto di riscaldamento presente.

Per ottenere l’incentivo occorre inviare l’apposita pratica  ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori come da collaudo delle opere e conservare la documentazione.

  • Ricevute dei bonifici bancari effettuati (utilizzare i modelli appositi per risparmio energetico)
  • Fatture correttamente intestate
  • Certificazioni e garanzie, schede tecniche
  • Pratica ENEA (allegato F) e ricevuta di invio CPID
  • Asseverazione di un tecnico abilitato
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Scarico a parete dei fumi delle caldaie

Quando è possibile lo scarico a parete?

Gli impianti di riscaldamento attuali sono perlopiù alimentati da caldaie a gas metano, tradizionali o a condensazione. Le caldaie tradizionali hanno un rendimento un pò più basso delle moderne a condensazione che recuperano dai fumi parte dell’energia ottenuta dalla combustione.

La normativa che riguarda lo scarico dei fumi è stata modificata molte volte negli ultimi anni. In particolare si è promosso l’utilizzo di scarichi sopra la copertura al fine di non creare situazioni pericolose per la salute dei vicini, sopratutto quelli dei piani superiori e/o laterali.

Il D.Lgs 102/2014 conferma il divieto di scaricare a parete per le installazioni di nuove caldaie in edifici unifamiliari o plurifamiliari. Se invece era già presente una caldaia che alimentava un impianto al 31/08/2013 allora è possibile sostituirla mantenendo lo scarico a parete purchè si installi le moderne caldaie ad alto rendimento energetico  e bassi inquinanti.

Esistono alcune deroghe al divieto, ossia in alcuni specifici casi è possibile installare lo scarico a parete:

  • si procede, anche nell’ambito di una riqualificazione energetica dell’impianto termico, alla sostituzione di generatori di calore individuali che risultano installati in data antecedente a quella di cui al comma 9, con scarico a parete o in canna collettiva ramificata;
  • l’adempimento dell’obbligo di cui al comma 9 risulta incompatibile con norme di tutela degli edifici oggetto dell’intervento, adottate a livello nazionale, regionale o comunale;
  • il progettista attesta e assevera l’impossibilità tecnica a realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto;
  • si procede alle ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti, siti in stabili plurifamiliari, qualora nella versione iniziale non dispongano già di camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco sopra il tetto dell’edificio, funzionali ed idonei o comunque adeguabili alla applicazione di apparecchi a condensazione;
  • vengono installati uno o più generatori ibridi compatti, composti almeno da una caldaia a condensazione a gas e da una pompa di calore e dotati di specifica certificazione di prodotto.

In tutti i casi in cui la legge ammette delle deroghe occorre installare delle caldaie di nuova concezione, ossia i moderni generatori che limitano le emissioni nocive e che garantiscono degli ottimi rendimenti energetici.

Gli scarichi vanno sempre e comunque posizionati nel rispetto della norma UNI 7129 che impone delle distanze di rispetto da pareti, finestre, terrazzi ecc… l’idraulico dovrà quindi verificare con precisione tutte le distanze contenute nella norma stessa.

Se non è possibile installare la caldaia, e in particolare lo sbocco dello scarico dei fumi in maniera conforme alla 7129 occorre portare lo scarico sopra il tetto.

Quando si acquista un immobile o si procede con interventi di ristrutturazione è sempre consigliabile quindi porre attenzione alla posizione della caldaia, alle ubicazioni delle caldaie dei vicini e limitare lo scarico a parete in quanto in molti casi risulta fonte di contenzioso con il vicinato, oltre che pericoloso a causa delle emissioni nocive dei prodotti della combustione. Dal momento che per l’installazione e sostituzione dei generatori di calore domestici non è richiesto l’intervento o il progetto del termotecnico abilitato (ingegnere perito ecc…), si consiglia di rivolgersi a ditte e imprese abilitate che operano ai sensi del DM 37/08 in quanto è responsabilità del responsabile tecnico della ditta idraulica la corretta installazione e il rilascio della Dichiarazione di conformità DI.CO.

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Le detrazioni fiscali per risparmio energetico: aggiornamenti per ecobonus 2024

Ecobonus per risparmio energetico: Le aliquote per le detrazioni fiscali 2024

Ecobonus 2024

Le varie leggi di bilancio passate hanno apportato negli anni delle modifiche importanti in relazione alle detrazioni fiscali per risparmio energetico (ecobonus). Il sistema di incentivazione basato sulle detrazioni fiscali è in vigore da molti anni nel nostro Paese e principalmente si sono affermate due linee principali di indirizzo: le detrazioni per ristrutturazioni (ex 36%) poi portate al 50% e le detrazioni per interventi che mirano a conseguire un risparmio energetico Ecobonus. Per quest’ultime fino al 2017 la percentuale detraibile era fissata al 65% per i vari tipi di intervento ma la Legge di bilancio 2018 e le successive hanno modificato le aliquote differenziando il rimborso in base alla specifica tipologia. Vediamo quindi quali sono gli interventi incentivati e le aliquote valide per le detrazioni fiscali ecobonus per il 2024:

Indice:

  • Interventi che godono della detrazione al 50%
  • Interventi che godono della detrazione al 65%
  • Interventi che godono della detrazione al 70%
  • Interventi che godono della detrazione al 75%
  • Interventi che godono della detrazione al 80%
  • Interventi che godono della detrazione al 85%

Detrazioni del 50%

  • Schermature solari (persiane, oscuranti, tende solari, frangisole, ecc…)
  • Caldaie alimentate a biomassa (pellet, legna, ecc…)
  • Serramenti ed infissi con trasmittanza certificata e taglio termico
  • Caldaie a condensazione di classe A

Detrazioni del 65%

  • Pannelli solari termici
  • Generatori ibridi compatti
  • Microcogenerazione
  • Pompe di calore per il riscaldamento degli ambienti ad alta efficienza
  • Scaldabagno a pompa di calore
  • Sistemi di Building Automation
  • Isolamento termico dell’involucro, coibentazione, cappotto termico, ecc…
  • Caldaie a condensazione di classe A + Sistemi di termoregolazione evoluti (ad es. regolazione climatica). In più, a nostro avviso, occorre sempre installare anche le valvole termostatiche nei locali dove non vi è una termoregolazione dedicata.

Detrazioni 70%

  • Interventi di tipo condominiale (superficie > 25%)

Detrazioni 75%

  • Interventi di tipo condominiale (superficie > 25% + Classe  media)

Detrazioni 80% – 85%

  • Interventi di tipo condominiale + riduzioni nelle classi di rischio sismico

Ricordiamo che tra gli interventi con aliquote del 50% vi sono anche alcuni tipi di opere agevolabili con l’altro sistema di incentivazione, cioè quello relativo al 50% (ex 36%)  per ristrutturazione. Va però osservato che le detrazioni per ristrutturazione sono godibili solo per immobili residenziali da persone fisiche (IRPEF) mentre le detrazioni per risparmio energetico sono rivolte anche a ditte, aziende, professionisti e riguardano anche edifici ad usi diversi, ad es. uffici, capannoni, locali commerciali, ecc…

Per godere dell’incentivo statale per ecobonus occorre seguire le istruzioni e ottemperare alcuni adempimenti, che potete trovare sul sito dell’ENEA, al fine di accedere agli incentivi. Tra le altre cose è necessario inviare una apposita pratica all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori e conservare la ricevuta (codice CPID).

Si ricorda inoltre che i vari interventi devono essere conformi al DM 6/8/2020 per poter godere degli incentivi statali per risparmio energetico e in alcuni casi è necessaria una asseverazione da parte di un tecnico abilitato.

Contattateci per consulenza e l’invio della pratica ENEA per ecobonus 2024: e-mail: admin@luminance.it

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Qualità dell’aria in casa e il ruolo della VMC

La qualità dell’aria indoor nelle nostre case e appartamenti: l’importanza della ventilazione meccanica controllata (VMC)

Spesso si sente parlare di qualità dell’aria indoor e delle possibili sostanze che possono causare disturbi e forme di allergie.

Ma quali possono essere le sostanze inquinanti che troviamo nelle nostre case e appartamenti?

Molti studi e ricerche sono state condotte per valutare quali siano le principali sorgenti di sostanze inquinanti presenti nelle nostre case e principalmente troviamo: combustibili quali gasolio, carbone, legna, fumi del tabacco, materiali da costruzione, prodotti per le pulizie di casa, detergenti, pesticidi, medicamenti per le piante, prodotti e collanti utilizzati per i mobili, deodoranti chimici, solventi e molti altri.

Anche la semplice CO2, anidride carbonica, prodotta dalla respirazione o da combustione in alte concentrazioni può dar luogo a fenomeni ed effetti che possono disturbare gli abitanti della casa.

Ad esempio per concentrazioni superiori a 1000 – 2000 ppm CO2 già si possono verificare episodi di sonnolenza, mal di testa, scarsa concentrazione, leggera  nausea.

Anche i VOC rappresentano una fonte di inquinamento per l’aria indoor, queste sostanze in alte concentrazioni e prolungata esposizione interagiscono con i nostri tessuti provocando disturbi, malattie e fenomeni degenerativi. I composti organici volatili possono essere presenti in materiali edili, arredi, rivestimenti.

Alcuni studi in passato hanno evidenziato che anche alcuni tipi di mobili prodotti con metodi non conformi possono rilasciare nel tempo la formaldeide, un gas incolore, che può causare forme di allergia e irritazione agli occhi e alla gola.

Tutti questi agenti inquinanti per l’aria indoor che per vari motivi vengono rilasciati nell’ambiente domestico trovano la loro pericolosità nel momento in cui si accumulano alte concentrazioni disperse.

Qual è il ruolo della ventilazione meccanica controllata (VMC)?

Fondamentale quindi ventilare sempre in maniera importante le abitazioni e i locali in cui viviamo. Per migliorare la qualità dell’aria occorre installare un sistema di VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) con apposito recuperatore energetico in grado di effettuare un ricambio di aria continuo e a basso flusso senza immettere aria gelida in inverno.

Gli impianti di ventilazione meccanica controllata possono essere di due tipi:

  • VMC canalizzata: Nei locali vengono installate apposite bocchette per la immissione e ripresa dell’aria che vengono poi collegate al recuperatore tramite delle canalizzazioni.
  • VMC puntuale o delocalizzata: In ogni locale vengono installati uno o più dispositivi singoli in grado di scambiare aria con l’esterno.

L’utilizzo della VMC permette di ottenere una qualità dell’aria superiore con basso consumo energetico. Lo scambio con l’esterno permette di diluire le sostanze inquinanti abbassando le loro concentrazioni e garantendo una buona ventilazione continua negli ambienti indoor.

Durante la stagione invernale la VMC assume anche un importante ruolo nel trattare e ridurre il tasso di umidità interna e quindi a ridurre la probabilità che si possa formare la condensa su muri e pareti. Le zone colpite da condensa superficiale sono maggiormente attaccate dalla muffa, che trova il suo habitat ideale proprio sulle pareti che ospitano una maggior concentrazione di acqua sulla superficie. Utilizzando in modo regolare un impianto VMC si ha una riduzione della quantità di acqua in sospensione nell’aria (vapor d’acqua) e quindi una minor probabilità che si possa formare condensa e muffa sulle superfici delle nostre case e appartamenti.

Rivolgetevi a noi con fiducia per realizzare il vostro impianto VMC.

Detrazioni caldaie con sistemi di termoregolazione evoluti classi V VI VIII

Come ottenere le detrazioni del 65% per le caldaie a condensazione di classe A con sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI, VIII

La Legge di bilancio 2018 aveva introdotto alcune modifiche che riguardavano anche le detrazioni fiscali Ecobonus 65% per la sostituzione dei vecchi generatori con caldaie a condensazione di classe A e contestuale installazione di sistemi di regolazione evoluti di classe V, VI e VIII. Tali specifiche risultano valide ancora oggi per chi vuole usufruire del 65% anzichè dell’aliquota al 50%.

Ma cosa sono questi sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI o VIII ?

La novità introdotta riguarda appunto la differenziazione tra gli interventi di sola sostituzione di caldaia con una a condensazione di classe almeno pari alla classe A e gli interventi che prevedono anche la messa in opera di sistemi evoluti per la regolazione della temperatura negli ambienti serviti dal generatore a condensazione installato.

Vediamo adesso cosa sono questi sistemi evoluti di termoregolazione e cosa cambia al variare della loro classe.

Indice

  • Sistemi di termoregolazione evoluti di classe V
  • Sistemi di termoregolazione evoluti di classe VI
  • Sistemi di termoregolazione evoluti di classe VIII
  • Termoregolazione e risparmio energetico

Sistemi di termoregolazione evoluti di classe V

Se andiamo a leggere la Legge di bilancio 2018 dove furono inserite le modifiche riguardanti le detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica troviamo la seguente frase:

“La detrazione si applica nella misura del 65 per cento per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal citato regolamento delegato (UE) n. 811/2013 e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI oppure VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02

La nuova caldaia a condensazione che andremo ad installare dovrà quindi essere almeno in classe A di prodotto per avere accesso agli incentivi del 65%, ma non basta. Infatti si introduce anche una ulteriore specifica che riguarda i sistemi di termoregolazione.

Se andiamo a consultare la citata comunicazione della Commissione 2014/C 207/02 troviamo che le definizione dei sistemi evoluti di classe V è la seguente:

“Termostato d’ambiente modulante, destinato all’uso con apparecchi di riscaldamento modulanti: un termostato elettronico ambientale che varia la temperatura del flusso dell’acqua lasciando che l’apparecchio di riscaldamento dipenda dalla deviazione fra la temperatura ambientale misurata e il punto d’analisi del termostato stesso. Il controllo è effettuato modulando l’uscita dall’apparecchio di riscaldamento.”

Il sistema di termoregolazione dovrà dunque controllare la caldaia a condensazione in maniera tale da far variare la temperatura dell’acqua in uscita (mandata) al variare delle condizioni ambientali.

Sistemi di termoregolazione evoluti di classe VI

Per quel che riguarda la classe VI , se andiamo a consultare la citata comunicazione della Commissione 2014/C 207/02 (trascurando la traduzione dall’inglese che a nostro avviso non è proprio chiarissima) troviamo che le definizione dei sistemi di termoregolazione evoluti di classe VI è la seguente:

“Centralina di termoregolazione e sensore ambientale, destinati all’uso con apparecchi di riscaldamento modulanti: un controllo della temperatura del flusso in uscita dall’apparecchio di riscaldamento che varia la temperatura di tale flusso secondo la temperatura esterna e la curva di compensazione atmosferica scelta. Un sensore della temperatura ambientale controlla la temperatura del locale e adegua la sfasatura parallela della curva di compensazione per migliorare l’abitabilità del vano. Il controllo è effettuato modulando l’uscita dell’apparecchio di riscaldamento.”

Si tratta quindi di sistemi elettronici che permettono una regolazione di tipo climatico, ossia basata sulla temperatura esterna e che variano la temperatura dell’acqua in uscita alla caldaia a condensazione considerando la temperatura ambiente e la temperatura misurata all’esterno. In base ai parametri misurati sarà poi la centralina elettronica che seleziona i parametri operativi e la curva climatica di riferimento.

Sistemi di termoregolazione evoluti di classe VIII

La legge di bilancio 2018 introduce le detrazioni fiscali del 65% anche per quel che riguarda la classe VIII. In base alla comunicazione della Commissione 2014/C 207/02 (trascurando la traduzione dall’inglese che a nostro avviso non è proprio chiarissima nemmeno in questo caso) troviamo che le definizione dei sistemi di termoregolazione evoluti di classe VIII è la seguente:

“Controllo della temperatura ambientale a sensori plurimi, destinato all’uso con apparecchi di riscaldamento modulanti: un controllo elettronico munito di 3 o più sensori ambientali che varia la temperatura del flusso d’acqua, lasciando che l’apparecchio di riscaldamento dipenda dalla deviazione fra la temperatura ambientale misurata aggregata e i punti d’analisi del termostato stesso. Il controllo è effettuato modulando l’uscita dall’apparecchio di riscaldamento.”

La definizione è molto simile a quella della classe V, solo in questa configurazione si prevedono almeno 3 punti di misura per la temperatura ambiente e la regolazione della temperatura dell’acqua di mandata dovrà dipendere da tutti i valori misurati nei vari ambienti.

Sistemi di termoregolazione evoluti e risparmio energetico

La legge di bilancio 2018 ha introdotto un ulteriore elemento da considerare al fine di ottenere le detrazioni fiscali del 65% per risparmio energetico. Infatti, oltre alla installazione di una caldaia a condensazione di classe A e alle valvole termostatiche, viene richiesta anche la installazione di un sistema di regolazione evoluto di classe V, VI e VIII.

Il concetto di base è quello di premiare una regolazione di tipo modulante, ossia i vari sensori dovranno essere in grado di trasmettere alla centralina (che nei sistemi home può essere già compresa all’interno della caldaia) i valori misurati di temperatura nei locali da climatizzare. In tal modo la caldaia potrà modulare e la temperatura dell’acqua in uscita sarà correlata alle misure di temperatura nei vari locali. La caldaia a condensazione potrà quindi in media lavorare con temperature di ritorno più basse e sfruttare meglio la condensazione dei fumi con un rendimento maggiore e minori consumi.

Nota: Si consiglia sempre e comunque di verificare la detraibilità degli interventi con il proprio consulente fiscale e con il proprio tecnico.

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Impianti a pompe di calore

Climatizzazione invernale, estiva e produzione di acqua calda con la pompa di calore

Da molti decenni ormai scienziati e ricercatori di tutto il mondo pubblicano risultati allarmanti circa il riscaldamento globale (Global Warming) e le emissioni di CO2 in atmosfera. Negli ultimi anni recenti ricerche hanno mostrato, con dati numerici ed analisi certe, che il fenomeno è in costante crescita e le variazioni climatiche diverranno ben presto incompatibili con la vita in molte zone geografiche.

Eppure gli appelli della scienza sono rimasti in gran parte inascoltati. Le politiche dei vari Stati stanno solo adesso recependo timidamente le indicazioni degli esperti circa le riduzioni delle emissioni della CO2. Forse troppo tardi.

Efficienza energetica tramite impianti a pompe di calore

A livello tecnico e ingegneristico possiamo intervenire in maniera importante nel processo di riduzione delle emissioni di gas serra puntando tutto sul risparmio energetico e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Ad oggi non abbiamo però molti strumenti e tecnologie mature abbastanza per un impiego massivo.

Una valida alternativa all’utilizzo di fonti di energia fossili (che d’ora in avanti dovranno rimanere il più possibile dove si trovano, ossia sotto terra) è l’impiego di macchine basate sul ciclo dei gas cosiddetti refrigeranti, cioè le macchine in pompa di calore. Tali macchine sono in grado di “spostare” il calore dall’esterno verso gli ambienti da climatizzare al fine di creare quelle condizioni di temperatura a noi favorevoli che chiamiamo “comfort”.

Impianto a pompa di calore
Impianto a pompa di calore

In estate, tramite un ciclo termico inverso, tali macchine sono in grado di raffrescare gli ambienti in cui viviamo (case, uffici, negozi, laboratori, ecc…) spostando all’esterno il calore in eccesso.

Impianti con pompa di calore aria-acqua

Questa tipologia di impianto è costituita da una macchina esterna (motocondensante) in grado di generare acqua calda o fredda da inviare ai terminali di emissione. Il fluido vettore, in questo caso l’acqua, circola all’interno dei locali da climatizzare trasferendo l’energia necessaria al fine di riscaldare o raffrescare gli ambienti. I terminali di emissione possono essere dei fan-coil (ventilconvettori) ad acqua, pannelli radianti (a pavimento o a parete/soffitto) oppure anche radiatori opportunamente dimensionati in base ai carichi termici di progetto. Negli ultimi mesi molte case produttrici propongono questo tipo di soluzione in pompa di calore come alternativa all’utilizzo di caldaie e generatori a gas/gpl/gasolio. Questo tipo di impianto permette di ottenere delle valide prestazioni energetiche contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 rispetto a tipologie più tradizionali basate su combustione.

Unità motocondensante esterna.
Unità motocondensante esterna.

Impianti con pompa di calore aria-aria

Questo tipo di impianti rappresenta l’evoluzione dei normali e “buon vecchi” condizionatori. Il sistema è normalmente costituito da un’unità esterna e da unità interne ad espansione diretta che possono essere di tipo split a parete, split a pavimento (tipo fan-coil) oppure di tipo canalizzabili. Questa ultima soluzione permette di realizzare impianti con diffusione di aria trattata tramite griglie di distribuzione incassate che permettono di raggiungere i vari locali e ambienti dell’edificio. Anche questo tipo di impianto permette di ottenere delle valide prestazioni energetiche contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 rispetto a tipologie più tradizionali basate su combustione. Le odierne macchine presentano infatti coefficienti di prestazione molto alti (COP) ottenendo una buona quantità di energia da fonte rinnovabile (aria/ambiente esterno).

Produzione di acqua calda tramite pompa di calore

Le macchine in pompa di calore permettono anche di produrre l’acqua calda (ACS, acqua calda sanitaria) per i servizi degli edifici (sanitari, docce, vasche, ecc…). Oramai da alcuni mesi è possibile scegliere tra una vasta gamma di prodotti validi e ben collaudati delle principali marche del settore. Questi sistemi sono costituiti da un accumulo (o bollitore) che contiene la necessaria quantità di acqua per i servizi richiesti dalle utenze. Il calore necessario per portare a temperatura il fluido e per garantire la giusta disponibilità è fornito da una macchina a pompa di calore che può essere integrata sopra il boiler stesso oppure splittata all’esterno dei locali. In entrambi i casi si raggiungono dei buoni valori di efficienza energetica (COP) che permettono di produrre acqua calda con una minore quantità di emissione di CO2 in ambiente.

Unità a pompa di calore splittata aria-acqua

Realizzazione di impianti con pompe di calore

Impianto a pompa di calore

La progettazione e la realizzazione degli impianti a pompa di calore deve essere affidata a professionisti in grado di eseguire i calcoli termici necessari al fine di dimensionare in maniera corretta le varie componenti dell’impianto di climatizzazione e realizzare impianti di tipo innovativo con specifiche diverse dagli impianti tradizionali. La sostituzione di un vecchio impianto basato su caldaie o altri generatori di vecchio stampo con una nuova impiantistica a pompa di calore deve essere progettata in base a calcoli ben precisi che coinvolgono la valutazione dell’involucro dell’edificio e delle sue caratteristiche termotecniche.

Rivolgetevi a noi con fiducia per realizzare il vostro impianto a pompa di calore.